Il monitoraggio dell’erpetofauna

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Il monitoraggio dell’erpetofauna durante gli anni 2014-2015

Le conoscenze su anfibi e rettili del Parco Nazionale dello Stelvio sono storicamente limitate a pochi studi che, a partire dagli anni ’80, riportano la distribuzione di alcune specie e aspetti di conservazione relativi alle zone umide. L’indagine sull’erpetofauna nel Parco si inserisce nell’ambito del più vasto “Monitoraggio della Biodiversità Animale in Ambiente Alpino”, progetto a lungo termine avviato nel 2013, i cui molteplici scopi comprendono, oltre all’ottenimento dei dati di presenza e abbondanza delle singole specie, la valutazione del ruolo dei fattori ambientali nel determinare la distribuzione della biodiversità animale.

La lucertola vivipara "partorisce" i piccoli anziché deporre uova.
La lucertola vivipara “partorisce” i piccoli anziché deporre uova.

Il presente studio di durata biennale, incentrato sul settore lombardo del Parco e avviato a partire dal 2014, ha avuto nel corso del primo anno le seguenti principali finalità:

  • raccogliere dati su distribuzione e abbondanza dell’erpetofauna del Parco lungo gradienti altitudinali tramite transetti lineari e utilizzo di rifugi artificiali (shelters), con particolare attenzione alle specie più diffuse nel Parco (Rana temporaria, Zootoca vivipara, Vipera berus); analisi delle caratteristiche fisiche, strutturali e ambientali che caratterizzano le aree in cui tali specie sono presenti;
  • acquisire informazioni sulla presenza di specie potenzialmente presenti non segnalate con certezza nel Parco (Salamandra salamandra, Bufo bufo, Anguis veronensis, Lacerta bilineata, Hierophis viridiflavus, Zamenis longissimus, Vipera aspis) o molto localizzate (Podarcis muralis, Coronella austriaca, Natrix natrix);
  • campionamenti delle aree di torbiera più rilevanti per verificare la distribuzione di Ichthyosaura alpestris e Rana temporaria; predisporre un metodo standardizzato di monitoraggio sulla fenologia e sul successo riproduttivo di temporaria.

Scarica la Relazione delle attività 2014

Sono pochi i rettili, come il marasso, in grado di vivere anche a quote elevate.
Sono pochi i rettili, come il marasso, in grado di vivere anche a quote elevate.

Nel 2015, oltre alla prosecuzione delle indagini su distribuzione e abbondanza delle diverse specie di anfibi e rettili presenti nel Parco, in particolare per ciò che concerne le zone di bassa quota, sono state sviluppate due ricerche che nel corso del primo anno erano state solo parzialmente avviate:

  • monitoraggio dei siti riproduttivi di Rana temporaria, tramite l’adozione di un metodo standard basato sul conteggio degli adulti, delle ovature, degli stadi larvali e dei neometamorfosati, applicato in 10 aree campione;
  • raccolta di informazioni di tipo distributivo, ecologico e genetico di Ichthyosaura alpestris, al fine di stimare la dimensione delle varie popolazioni all’interno del Parco e di verificare la provenienza geografica dei diversi nuclei presenti.

Scarica la Relazione delle attività 2015

Lo studio è attualmente in corso anche per il 2016, anno in cui le attività di monitoraggio dell’erpetofauna saranno avviate anche per il settore trentino del Parco.

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