Le Porte del Parco

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Le Porte del Parco sono le principali vie d’accesso alle zone più caratteristiche dell’area protetta. Corrispondono alle valli principali del Parco e sono percorribili in automobile o a piedi su facili percorsi (in genere strade sterrate chiuse al traffico).

 

CANCANO

Il Lago di S. Giacomo allo sbocco della Val Pettini

La zona di Cancano (più propriamente, Valle di Fraéle) storicamente era attraversata da un’importante via di commercio – la Via Imperiale di Alemagna – difesa al suo ingresso dalle Torri di Fraéle. Oggi la valle è caratterizzata dalla presenza di grandi laghi artificiali costruiti a partire dagli anni ’20 del secolo scorso.

VALLE DEL BRAULIO

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La chiesa di S. Ranieri, il monumento ai caduti della prima guerra e la Malga di Sotto

La Strada Statale 38 dello Stelvio, aperta fin dal 1825 e secondo valico stradale d’Europa per quota raggiunta, permette un facile accesso alla Valle del Braulio e al Passo dello Stelvio (2.758 metri s.l.m.). Zona di elevato valore naturalistico, non è meno interessante per le molte testimonianze storiche risalenti al Primo Conflitto Mondiale.

VAL ZEBRÙ

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La parte alta della Val Zebrù

La Val Zebrù, nel cuore del Parco, ha una geologia molto particolare. Qui si verifica l’incontro (nella “Faglia di Zebrù”), tra rocce metamorfiche e rocce sedimentarie. La valle è anche una delle zone più ricche di fauna. L’incontro con gli ungulati e l’avvistamento di grandi rapaci e della fauna forestale, in questa valle sono abbastanza facili.

VALLE DEI FORNI

Il Ghiacciaio dei Forni: è il secondo ghiacciaio italiano per estensione
Il Ghiacciaio dei Forni nel punto di confluenza di due lingue glaciali

La Valle dei Forni ospita il più grande ghiacciaio vallivo d’Italia (formato da diversi rami confluenti); è anche il secondo, per superficie, in termini assoluti. Il nome, in apparenza contraddittorio, deriva dalla presenza storica di forni per la fusione del ferro, oggi scomparsi.

VALLE DEL GAVIA

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Il Lago Bianco al Passo di Gavia

In Valle di Gavia, facilmente raggiungibile grazie alla Strada Provinciale (n. 29) che raggiunge il passo omonimo (2.618 m s.l.m.), sono particolarmente evidenti le tracce dell’origine glaciale dell’area. L’ampio profilo glaciale (con tipica sezione a U), le molte rocce montonate (frutto dell’erosione glaciale), i rock glacier (accumuli di detriti rocciosi con un nucleo gelato) testimoniano di un passato di ghiacciai ridotti oggi alla sola, piccola, Vedretta di Sforzellina.

VALLE DELLE MESSI

Il Lago Nero e la Punta di Pietra Rossa
Il Lago Nero e la Punta di Pietra Rossa

La Valle delle Messi è una delle vie di più facile accesso al Parco, essendo percorsa dalla ex strada Statale del Passo di Gavia (oggi Strada Provinciale BS 300). Gli spettacolari scenari montani sono arricchiti da estese praterie e da diversi laghetti alpini.

VAL GRANDE

Pascoli e boschi nell'Alta Val Grande
Pascoli e boschi nell’Alta Val Grande

La più estesa delle valli del versante camuno del Parco, la Val Grande, permette di osservare, anche in virtù dell’elevata escursione altimetrica, il succedersi di diversi ambienti alpini. Dalle aree più basse a prato-pascolo si raggiungono pareti rocciose a oltre 3.000 m di quota.

VAL DI REZZALO

Inverno alle Baite Macoggia in Val di Rezzalo
Inverno alle Baite Macoggia in Val di Rezzalo

La Val di Rezzalo è una delle valli interne del Parco in cui è ancora rilevante la presenza dell’uomo. La particolare morfologia, con una serie di pianori, ha favorito l’insediamento di nuclei rurali abitati durante l’estate, ancora oggi ben mantenuti.

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