È mancato in questi giorni, dopo una lunga malattia, Walter Frigo, una delle figure più significative nella storia del Parco Nazionale dello Stelvio.
Laureato in geologia e assunto nel 1971 nella carriera direttiva del corpo forestale, dal 1974 al 1995 ha ricoperto il ruolo di Direttore, contribuendo con professionalità, passione e determinazione al rilancio dell’area protetta e alla sua progressiva accettazione da parte della popolazione locale in un periodo particolarmente difficile.
I quegli anni i vincoli imposti dal Parco alimentavano tensioni tipiche delle aree protette molto antropizzate, ma la competenza e il lavoro discreto di Walter Frigo, volto all’innovazione, alla fruizione e rinnovata percezione dei valori naturalistici del territorio hanno saputo mediare e dialogare con un contesto disomogeneo per cultura e interessi economici, per veicolare nuove visioni e maggiore consapevolezza nelle popolazioni residenti.
Durante la sua gestione il Parco fu ampliato di circa 40.000 ettari nei territori di Cancano, Livigno Val di Rezzalo, Valfurva e Provincia di Brescia, diventando così uno dei più grandi Parchi Nazionali Europei.
A lui vanno l’affetto e la riconoscenza di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Non possiamo che ricordarlo come persona di grande apertura, lungimiranza e cuore.
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