Progetto marmotta

Ambito: Fauna
Durata: 2014 – in corso
Settori di interesse: Trento, Lombardia
Enti partner: Università di Friburgo, MUSE – Museo delle Scienze di Trent

La marmotta alpina è un roditore diffuso nel Parco Nazionale dello Stelvio, come nel resto delle Alpi.
Oltre ad avere un’importante valenza culturale e turistica, presenta delle caratteristiche peculiari, sia
comportamentali che fisiologiche, che la rendono un soggetto particolarmente interessante come
modello di studio. È un roditore altamente sociale, vive in famiglie, e difende attivamente il proprio
territorio rappresentato dal sistema di tane.
Trascorre i mesi invernali in ibernazione all’interno della tana da cui emerge solamente in primavera;
durante i mesi di attività mantiene le sue abitudini semifossorie spendendo metà del proprio tempo
sotto terra. Essere una delle prede preferite di aquila e volpe e il suo impatto sull’ambiente la rendono
un buon indicatore dello stato dell’ecosistema alpino.
Stimare l’abbondanza della marmotta è complicato, non solo per via delle caratteristiche
comportamentali sopra citate, ma anche per l’ambiente montano in cui questi animali vivono,
irregolare e a volte aspro. Il progetto attivo al Parco si propone di confrontare le performance di
diversi metodi di stima, evidenziandone i limiti e i vantaggi, e di indagare la risposta delle popolazioni
al cambiamento climatico.
Attualmente attivo in due settori del Parco, quello trentino dal 2014, presso Val de la Mare, e quello
lombardo, dal 2016, presso la Val Cedec, lo studio di questa specie si propone di essere un progetto
a lungo termine.
È prevista una fase iniziale di Capture-Mark-Recapture (Cattura-Marcaggio-Ricattura) in cui gli animali
vengono catturati e successivamente rilasciati dopo l’applicazione di targhe auricolari e microchip
che ne permettono il riconoscimento. Questo permette la creazione di storie di cattura individuali,
oltre alla raccolta di diversi dati biometrici e fisiologici. Cecio, Baudelaire, Tom Jones sono alcuni dei
nomi che i ricercatori hanno simpaticamente associato ad ogni animale per rendere più immediata
l’identificazione.
Per quanto riguarda il primo obiettivo, trovare metodi snelli e speditivi per stimare la numerosità
delle popolazioni, le stime di abbondanza effettuate attraverso la cattura e ricattura degli animali
saranno confrontate con stime ottenute da osservazioni a distanza con cannocchiali e binocoli,
applicando differenti metodi che non implicano la manipolazione degli animali. Negli anni sono state
confrontate diverse tecniche: Mark-Resight (Marcaggio-Riavvistamento), sia con fototrappole sia con
il metodo tradizionale in cui gli operatori individuano gli animali marcati da punti di vantaggio;
Distance Sampling, sia con fototrappole sia nel modo classico percorrendo transetti; DoubleObserver (doppio osservatore) in cui gli osservatori compiono avvistamenti in contemporanea, ma
indipendenti sulla stessa popolazione campione.
Questo permetterà di estendere il monitoraggio della specie su ampia scala, sia geografica che
temporale, e di valutare sia la consistenza delle popolazioni presenti nel Parco, sia la loro variazione
nel tempo.
Per quanto riguarda la risposta della marmotta al cambiamento climatico, il progetto si propone di
indagare quali conseguenze possa avere sulla specie il clima e il cambiamento climatico, così evidente
in ambiente montano. Uno studio a lungo termine utilizzando il CMR permetterà più in particolare di
stimare la sopravvivenza della marmotta e legarla ai cambiamenti climatici. Le indagini sulla stima
numerica sono affiancate dalla raccolta di informazioni relativa ai principali parametri riproduttivi e
di sopravvivenza che risultano sensibili alle variazioni ambientali.

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