Master “Fauna e Human Dimension” . Al Parco dello Stelvio gli studenti dell’Università degli Studi dell’Insubria

Si è svolta ieri, al Centro Visitatori di Valfurva, la prima delle tre giornate che vedono impegnati gli studenti iscritti alla seconda edizione del Master di I livello, “Fauna e Human Dimension”.

Il corso, organizzato dall’Università degli Studi dell’Insubria, con la partecipazione di Parco Nazionale dello Stelvio, Museo delle Scienze di Trento – MUSE, Istituto OIKOS, Fondazione Edmund Mach e della testata Varese News, mira allo sviluppo di competenze professionali nell’ambito della Human Dimension, cioè alla comprensione delle dinamiche della fauna, dell’ambiente, della natura, dei paesaggi e dell’interazione di questi con l’uomo e le sue attività.

“Minacce alla biodiversità: la crisi del Cervo nel Parco Nazionale dello Stelvio” è il tema del modulo formativo in corso presso le strutture e sul territorio dell’area protetta; Luca Pedrotti – Coordinatore Scientifico del Parco – Luca Corlatti – Responsabile di Monitoraggio e Ricerca per il settore Lombardo e Alessandro Gugiatti – Faunista impegnato da anni sul “progetto cervo” – sono i docenti che approfondiranno i numerosi aspetti legati al controllo dell’ungulato nell’area protetta. Metodi, linguaggi e strategie di comunicazione saranno invece trattati da Anna Sustersic, esperta in comunicazione per la conservazione della natura.

Durante i tre giorni, oltre alle lezioni teoriche, sono previste attività “sul campo”, dal censimento, al monitoraggio, alle tecniche di cattura durante le quali gli studenti avranno modo di entrare in diretto contatto con le problematiche relative alla gestione delle risorse naturali e degli aspetti connessi alla loro fruizione.

“Si tratta di un fondamentale momento di formazione, per gli studenti, commenta il Direttore del parco, Andrea Zaccone, e un ulteriore tassello che si aggiunge alla cooperazione sempre più attiva tra il parco e il mondo accademico; la ricerca scientifica rappresenta, infatti, la base dalle quale non possiamo prescindere per l’adozione delle corrette strategie di conservazione e comunicazione”.

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